Cobra Trap - Come muoiono gli eroi /3
Senza che il lettore abbia modo di saperlo, la lunga conversazione a tre che occupa alcune pagine iniziali del racconto Cobra Trap nasconde tra le righe una sorta di anticipazione del suo finale. L'intenzione non dichiarata dell'autore Peter O'Donnell sembra essere, in realtà, quella di mettere il lettore nella prospettiva più adatta ad accogliere un finale destinato a spiazzarlo più di qualunque altro lo abbia preceduto. I tre che conversano tra loro sono l'inseparabile braccio destro di Modesty Blaise, Willie Garvin, e una coppia di loro vecchi amici e compagni d'avventura: Steve Collier e la moglie Dinah Pilgrim apparsi per la prima volta rispettivamente nei romanzi I, Lucifer (1967) e A Taste for Death (1969). Lui è uno studioso di fenomeni paranormali, lei è cieca dalla nascita ma dotata del potere psichico di percepire strutture sotterranee nascoste come tubature, cavi o depositi minerari.
La prima edizione svedese di Cobra Trap |
La conversazione a tre ha inizio alle prime luci dell'alba,quando Collier decide che è giunto il momento di rompere il silenzio delle ore notturne con una bizzarra dichiarazione: "Quando ero una delle vergini di un tempio di Baalbek, al tempo di Antiochio III, i preti avevano un modo piuttosto intrigante di mettere alla prova la nostra verginità".
Una dubbia reminiscenza di una vita passata il cui fine narrativo è in realtà quello di condurre, attraverso un serrato scambio di idee sulla vita dopo la morte, al momento in cui Willie Garvin si lascia sfuggire un accenno a una sua passata esperienza di premorte. Solo dietro le insistenze della coppia di amici, acconsente poi a scendere nei dettagli dell'evento, che risale a molto tempo prima, a quando lui e Modesty guidavano l'organizzazione criminale chiamata The Network. Willie, rimasto ferito nel corso di un'operazione, era stato trasportato in fin di vita all'ospedale dell'organizzazione a Tangeri.
"Tutto quel che ricordo è che mi trovavo... da qualche altra parte, come in un sogno, ma molto più forte, e diverso. E diverso in modi che non potete neanche immaginare. Discendevo camminando un pendio erboso, ma l'erba non era simile a nessun altra che avessi visto, e alla fine del pendio, nella valle, c'era... Potrei dire una specie di sentiero argentato, o forse un fiume, che portava... da qualche parte.
[...] Tutto era nuovo, e diverso. Non riesco neanche a visualizzarlo adesso, e se anche ci riuscissi, non ci sono parole per descriverlo. Ma io ero ancora io... più consapevole di me stesso di quanto lo sia mai stato, prima o dopo di allora".
[...] "Sembra abbia lasciato tracce nella memoria, ma senza richiami visivi" commentò Dinah.
"E' così".
Lei chiuse le palpebre sui suoi occhi ciechi. "Neanche richiami uditivi?".
Ci mise del tempo a rispondere. Tempo in cui Collier poteva vedere e Dinah percepire che stava lottando per trovare le parole. Alla fine disse, con riluttanza e a voce bassa: "Sei in grado di ascoltare le stelle cantare la loro canzone".
Willie conclude la rievocazione dell'evento con il resoconto del suo lento risveglio. Ad accompagnare il suo ritorno alla vita era stato il suono affettuoso delle parole di Modesty, che lo aveva vegliato per tre giorni a lato del suo letto d'ospedale.
Copertina di Dave Dunstan per il magazine svedese Agent X-9 |
Solo dopo questo lunga premessa, all'apparenza occasionale, si entra nel vivo dell'avventura, con il treno costretto a un brusco stop da un sabotaggio ai binari, fatti saltare con l'esplosivo. Willie Garvin riesce tuttavia a sventare l'agguato del piccolo gruppo di ribelli autore dell'attentato, un'avanguardia del grosso della truppa che sta marciando nella loro direzione. Nel frattempo anche Modesty Blaise è stata allertata via radio, e si prepara a entrare in azione a sua volta. La sua avidità nel lanciarsi in questa nuova avventura, a quattro anni di distanza dal momento in cui sia lei che Garvin hanno scelto di ritirarsi dalla vita attiva, lascia in realtà perplessi anche coloro che la conoscono meglio, dal suo amante di lunga data John Dall, che proprio in quei giorni era in sua compagnia, allo stesso Willie Garvin.
Il punto è che la Modesty Blaise di Cobra Trap è una donna che ha ormai superato i cinquanta anni di età, sebbene, tra pratiche yoga e allenamenti intensivi, sia invecchiata dolcemente. Il suo corpo, ci informa O'Donnelly, potrebbe essere anora giudicato quello di una trentenne, il suo volto quello di una donna sulla quarantina. Ma c'è qualcosa che la riguarda e che nessuno, neanche le persone a lei più intime, ancora sa; qualcosa di cui anche i lettori sono tenuti all'oscuro e che, oltre a spiegare tutta la sua rinnovata ansia di avventura, determinerà il seguito della storia.
Modesty vola da Heathrow a Panama City insieme a John Dall, sull'aereo privato di quest'ultimo, per incontrare Miguel Sagasta, un ex ufficiale di polizia, già apparso in due precedenti romanzi della serie, che lei conosce fin dai tempi dell'Organizzazione. Adesso è ministro della difesa di Panama e si offre di aiutarla mettendole a disposizione un Piper Tomahawk che le permetta di raggiungere in volo il treno bloccato sui binari e far avere a Willie, insieme ad altri oggetti utili, gli attrezzi necessari a svitare due parti di binario del tratto di ferrovia già percorso, così da poter sostituire le parti anteriori danneggiate e proseguire il viaggio.
Raggiunto il treno, Modesty prima lo sorvola a cerchi paracadutando gli oggetti, poi si lancia lei stessa. La ferrovia, che si snoda attraverso una zona impervia e semi-ricoperta dalla giungla, non permette l'atterraggio del velivolo. Lei sceglie allora di unire la necessità all'utile e fa precipitare l'aereo all'altezza dell'unico passaggio a disposizione dei ribelli, così da rallentare la loro avanzata. Poi, una volta che anche Willie l'ha raggiunta, i due cercano un posto da dove sia possibile tenere a bada i Montelero Cobras per il tempo necessario a che Collier e gli altri fuggitivi possano riparare i binari e far ripartire il treno. Decidono per una profonda depressione sabbiosa sulla cresta di un rilievo, con l'aggiunta di una cortina protettiva fatta di fogliame.
Le mezzore successive trascorrono immerse in una calma relativa, intervallate da rare scaramucce a fuoco tra i due e l'avanguardia della colonna dei ribelli in marcia. Willie ha così tempo di notare che la sua Principessa ha un'aria serena e rilassata come non dimostrava da tempo. Lo ha abbracciato calorosamente al suo arrivo e adesso discorre allegramente con lui, tra una risposta e l'altra al fuoco dei ribelli. La sua mente va indietro nel tempo, fino a circa dieci giorni prima, alla vigilia della sua partenza per Montelero...
* * *
L'illustrazione di apertura del post è un dettaglio della copertina di Antonio Bosch Penalva per Modesty Blaisecover Modesty Blaise #5 (1967).
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Sento aleggiare il mistero *__* Si prospetta il finalone? :O
RispondiEliminaIl prossimo post, che dovrebbe essere veramente l'ultimo della serie, rivelerà cosa sta nascondendo a tutti Modesty. E il finale sarà senza dubbio fuori del comune ;))
EliminaConoscendo Modesty Blaise già me lo immagino, ritengo anche che- tutto sommato- questo possa essere l'unico tipo di uscita di scena possibile per un personaggio come lei.
RispondiEliminaPerò non sveliamo più di tanto....;)
Spero tuttavia di sorprenderti ugualmente con il prossimo post. E se non hai letto "Cobra Trap" dovrei anche riuscirci ;-)
EliminaQuanti fumetti hai di Modesty, Ivano?
RispondiEliminaIn inglese in digitale ho tutto, Massimiliano, sia fumetti che libri.
EliminaIn cartaceo, ho due romanzi in italiano e una parte dei volumi dell'opera omnia a fumetti pubblicata in Svezia.
Hai anche tu qualcosa?
EliminaSì ma oramai solo in digitale, in Italiano.
EliminaSono del tutto ignorante al riguardo. Hai suscitato la mia curiosità
RispondiEliminaMi fa piacere, Ferruccio. Modesty Blaise è un fumetto affascinante e uno dei meglio scritti in circolazione :-)
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