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Solve et Coagula - pagina 116



Capitolo 10 - parte 1

Poiché per il momento aveva anche smesso di nevicare, Luisa decise di fare a piedi il tratto di strada, un paio di chilometri, che separava il supermercato da casa sua. Passato l’iniziale attacco di panico, cominciava a ragionare con mente più fredda e in più, parlando con Irene (ormai una ex collega di Giulia?), era giunta a conoscenza di un dettaglio che forse le sarebbe tornato utile. Se infatti la ragazza non si era troppo meravigliata nel vederla portare quella stupida presunta lente a contatto, che le allargava a dismisura l'iride, era soltanto perché l’aveva presa per una prova del Carnevale dell’indomani.
Da quel momento, saputo che quel giorno era la vigilia di Carnevale, un dettaglio che prima le era misteriosamente sfuggito, il mondo attorno a Luisa si era come riempito di colori. Dov’era stata finora, continuava a chiedersi, mentre guardava le vetrine del Centro tutte animate dai chiari segni dell’imminenza della festa e le strade disseminate di coriandoli, sebbene ridotti ormai a piccoli cumuli di sporcizia dalla neve prima caduta e poi rapidamente disciolta? Era inoltre stupita che nessuno nei giorni precedenti, in particolare Giulia, avesse fatto parola con lei di nessuna delle tante feste che erano certo in programma per il martedì grasso. Vero era che l’anno scorso aveva declinato, gentilmente ma con fermezza, tutti gli inviti, compreso quello della sua amica del cuore, ma trovava strano che fosse bastato un solo rifiuto da parte sua a estrometterla dall’agenda di chiunque.
Il dettaglio utile era che almeno fino alla sera dell’indomani, lei non avrebbe dovuto preoccuparsi troppo di nascondere la mutazione del suo occhio, ed era pur qualcosa. Riguardo invece alla questione della polizia, dubitava che si sarebbero presentati alla porta del suo appartamento, mentre riteneva molto più probabile una convocazione in questura non appena fossero risaliti al suo nome.
Ma arrivata infine ai piedi del suo palazzo, sentì dileguarsi all'istante gran parte della sua rinnovata calma. Cosa avrebbe trovato su ad aspettarla? Niente? Una nuova allucinazione? Ma poi, le allucinazioni, erano in grado di far sparire la gente? A meno che, a meno che… ma no, che idea assurda!, al punto che faceva anche fatica a completare il pensiero... A meno che, cioè, che le stesse sparizioni non facessero parte dell’allucinazione. Questa tesi cozzava tuttavia con l’evidenza contraria che c’erano altri testimoni, oltre lei, dell’accaduto… Irene, ma ancor di più coloro che avevano trovato quella mattina presto la macchina di Giulia, abbandonata e senza nessuno al suo interno.
No, così non sarebbe mai arrivata da nessuna parte e non aveva altra scelta che quella di farsi coraggio e salire, non c’erano alternative.
Trovò la porta chiusa senza ulteriori mandate. Era rientrata Alessandra? Oppure era stata lei a dimenticarsi, nello stato di confusione in cui aveva lasciato l’appartamento ore prima, di chiudere a dovere? Cercò di ricordarsi l'esatta successione di quel che aveva fatto in quegli istanti frenetici, ma senza successo.

Il corridoio era comunque immerso nella consueta semioscurità e a prima vista non presentava nulla di strano. Controllò l’attaccapanni e vide il cappotto di Alessandra appeso a uno dei ganci. Sembrava quindi che la sua enigmatica ospite si fosse finalmente decisa a rientrare, anche Luisa se era tutt'altro che sicura di doversene rallegrare. Stava comunque per procedere oltre come nulla fosse, quando l'occhio le cadde su un angolo della borsetta della ragazza che sporgeva da dietro la stoffa del cappotto. Subito, senza pensarci un attimo, aprì la cerniera e tirò fuori il portafogli dal suo interno, qualcosa che non si sarebbe mai sognata di fare fino al giorno prima. Ma a mali estremi estremi rimedi, si giustificò con se stessa. Dopodiché con passo rapido, anzi rapidissimo, si avviò verso il suo studio-soggiorno, dove si tolse il bomber e lo gettò sul divano, pronta a completare l'opera che aveva iniziato.
Volle però anche sincerarsi che Alessandra non fosse in cucina o in bagno ma davvero chiusa nella sua stanza, prima di decidersi ad aprire, sebbene con le mani che le tremavano come fosse ubriaca, il borsello e prelevare la carta di identità contenuta al suo interno. Le bastò poi leggere i primi dati che vi erano riportati, perché sentisse la sua gola chiudersi e il respiro venirle meno.


Commenti

  1. E il mistero si infittisce!
    Cosa ci sarà scritto su quella carta d'identità? Lo stesso cognome di Luisa o ancora peggio gli stessi identici dati anagrafici suoi?
    Oppure ancora un nome che riporta alla mitologia nordica? Data di nascita di quell'epoca lontanissima?

    Ivano,... mi stai facendo uscire pazza!!! :))))))
    No,non è possibile. Lo sono già di mio! :)

    E le mie sorelle che ne pensano? Ragazzeeeeee........

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    1. La seconda ipotesi è troppo improbabile, Patricia... una moderna carta di identità che riporta una data di un'altra epoca.
      La prima si avvicina un po' di più al vero anche se non è proprio quella la soluzione.
      Grazie e buon pomeriggio ;)

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  2. Perchè improbabile, Ivano? E se fosse stata emessa nel reame mitologico?????
    Ok ok.. troppo sole e troppo caldo dà alla testa :))))))

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  3. Be'... dobbiamo capire se la data di nascita di Alessandra sia una "data significativa" anche nella vita di Luisa (e del padre) :P
    Ivanoooo! Tu ci vuoi morte per la curiosità!!! XD

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    1. Potrei anche decidere di considerare finita qui la storia. Sarebbe un bel finale aperto, no?
      Scherzo, ahaha :P

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    2. :O Nuooooo! ---> Tipo L'urlo di Munch :P

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    3. Eh?????????????????????????????????
      Ivano.. guarda che se fai una cosa così.... noi.. noi... noi di S-CANCELLIAMO dai lettori fissi :P) :P)
      ps ti piace la ESSE????


      Glò, Uhm.... lo sai che non ci avevo pensato? La data di nascita di Alessandra.... potrebbe essere la stessa di Luisa... la quale Luisa potrebbe essere il clone di Alessandra.
      Oppure stessa persona ma divisa in due. Buona e cattiva.
      il dualismo insito nell'essere umano che qui prende corpo...

      Non è che noi parliamo parliamo e In base a quello che diciamo Ivano scrive esattamente il contrario?????
      ahahhahahahahahah

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    4. La soluzione che proponi, Patricia, di per sé è valida ma anche piuttosto prevedibile. La strada da seguire è un'altra e se porto avanti quel che ho in mente forse pazzo ci esco io *__*

      Comunque un po' mi dispiace che dimostriate una tale avversione per i finali aperti, che pure oggi vanno per la maggiore (forse perché sono i più semplici :P)

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    5. Più che avversione, non vogliamo che la blog novel termini! :3

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    6. Glò... ma lo sai che ti do ragione?????

      I finali aperti comunque li odio davvero. A me piacciono le cose chiare, nella vita e nella finzione. Ho bisogno di certezze io.. nonostante l'età sono sempre alla ricerca di certezze

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    7. Chiudere qui? Ma se è parte 1!

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    8. Bravo Marco Diglielo che non si fanno questi scherzi ahahah

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    9. Confermo che era solo uno scherzo, Marco ;D

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  4. Non so perché ma questa storia del Carnevale è un 'ring a bell' - cercando trovo delle notizie che riguardano festività nordiche correlate al periodo di Carnevale e dedicate alla Dea, ma non ne so di più - quindi penso questo rientri nell'architettura generale che stai costruendo.

    Riguardo Alessandra e i suoi dati che tu non hai specificato fossero relativi alla data di nascita, potrebbero essere anche solo il nome ed il cognome a costituire di per sé un problema, anche perché non so se Luisa conosca esattamente la data di nascita di Alessandra pur essendone coinquilina (e se lo hai specificato in puntate precedenti che mi sono persa pardon per la gaffe! :D).
    Detto questo: che il nome non sia Alessandra? Che sia Pohjola?

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    1. Potrebbe Alessia.
      Però anche l'età potrebbe lasciare a bocca aperta. SE la carta d'identità fosse falsa.
      E se Alessandra fosse una divinità o discendente da una divinità, buona o cattiva, magari Pohjola, che problema avrebbe a prepararsi un documento con un battito di ciglia? E a dimostrarsi più giovane di quello che è in realtà?

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    2. @ Alessia, Glò e Patricia
      Nelle prime tre righe del prossimo post sarà rivelato il mistero della carta d'identità, che ha poco a che vedere con la mitologia ^^

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    3. Io credo di sapere XD Abbiamo avuto vari indizi finora: ovviamente attendo i dettagli!

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    4. Poi mi dirai se avevi azzeccato, eh? ^^

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  5. Caspita! Vado subito a leggere la puntata successiva. Ho del tempo ora, per cui mi conviene battere il ferro finché è caldo. (P.S. Troppo divertenti le elucubrazioni dei lettori costretti ad aspettare!)

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    1. Noto una leggera venatura di sadismo nel tuo commento ;D
      Il problema è che mi hai quasi raggiunto e che se continui a leggere così veloce tra un po' entrerai nella schiera dei non eletti ^^

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  6. "Non eletti" o "non letti"? ;-) A quest'ultimo evento sono pure abituata. Qualche commento e supero, rombando, sia Miki Moz che Marco Lazzara. E siccome nessuno capirà come sia potuto accadere perché non penseranno alla blog novel, saranno tutti stupefatti.

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