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Solve et Coagula - Pagina 78



Capitolo 6 - parte 14

Ma chissà cosa sarebbe successo ancora, se qualcuno di quelli che sembravano avere in mano allora le sorti di tutti loro, avessero visto quella stanza così come l’aveva vista lei. Avrebbe influito sulle decisioni che erano chiamati a prendere? E se sì, in che misura? Con quali conseguenze? Le cose sarebbero andate lo stesso come dovevano andare (almeno secondo le opinioni della maggioranza)?

Quel pomeriggio in particolare, lei e suo padre lo avevano passato seduti sul divano in finta pelle a parlare, mentre in sottofondo suonavano dischi a ripetizione. Luisa ricordava che lo stereo disponeva di una specie di braccio supplementare che sostituiva un disco che aveva appena finito di suonare con quello immediatamente successivo, secondo un ordine programmato. Suo padre non si era però dilungato su nessun dettaglio tecnico, sapendo bene che a lei non interessavano.
Preferì farle un discorso a cuore aperto. Le mostrò foto di un passato di cui lei non aveva mai saputo nulla: le foto di un tipo che negli anni settanta se ne andava in giro con i capelli lunghi, indossando casacche in stile indiano che lui stesso colorava di arancione con le aniline. Una quantità di foto che messe tutte in fila, scherzò lui, avrebbero formato l’album dei suoi errori giovanili. O forse era più giusto usare la parola “ingenuità”, perché allora prendeva per oro colato cose che in seguito lo avrebbero fatto solo sorridere…
Ecco da chi hai preso!, avrebbe sicuramente esclamato Giulia se fosse venuta a saperlo. Ma Luisa si guardava bene dal mettere al corrente la sua dolce amica ficcanaso di simili dettagli sul passato di suo padre.
Comunque la stanza aveva già allora i giorni contati. Una volta rimasto solo, suo padre se ne liberò e trasferì tutte le collezioni nel suo appartamento. Le pareti di quella che era stata una volta la cameretta della bambina, di Luisa, avevano finito per essere occupate da scaffali di dischi di vinile e libri. Ma il letto, e solo quello, era rimasto al suo posto, perché lei potesse dormirci ogni volta che voleva, anche se era un’opportunità che aveva sfruttato pochissime volte.
Della sorte dei pannelli luminosi con le immagini del film di Kubrick, Luisa non aveva invece saputo più nulla. E non avrebbe cercato di saperne qualcosa neanche l’indomani, era sicura di questo. Certo, se il discorso tra lei e suo padre dovesse finire per cadere proprio sulla stanza segreta e tutto quel che vi era di collegato; allora, in tal caso, forse…

Quando squillò il campanello di casa, Luisa era tornata da un po’ a sdraiarsi nella sua stanza. Guardò l’orologio e vide che erano le quattro e mezza. Escluse in partenza l’ipotesi che potesse trattarsi di Fabrizio e considerò che le rimanevano due alternative: un imprevisto o Giulia. E se in un altro momento avrebbe forse gradito di più la prima opzione, in quel pomeriggio c’erano già troppe cose in ballo perché lei potesse desiderarne di supplementari.
Nessun imprevisto: attraverso il citofono, quattro piani più in basso, le rispose Giulia. E mentre l’amica saliva tutte le rampe di scale, Luisa, nell’attesa, accostò l’orecchio alla porta della stanza di Alessandra nel tentativo di cogliere dei rumori. Ma come sempre, tra quelle pareti in particolare sembrava regnare il silenzio assoluto. Laddove avrebbe dovuto esserci, almeno ogni tanto, della musica. Oltre, naturalmente, ai comuni rumori del vivere quotidiano.


Commenti

  1. Sbaglio o è un po' più lungo del solito?
    E cosa sono le aniline?

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    1. Bravo Marco, ci hai azzeccato: è un 10% più lungo del solito. L'anilina è un composto chimico usato per produrre sostanze coloranti. Io e i miei amici negli anni settanta compravamo le bustine di anilina in polvere per colorare i vestiti come volevamo. Versavamo la polverina nella vasca da bagno riempita a metà di acqua (non ricordo se calda o fredda) e lasciavamo i vestiti a bagno per il tempo necessario.
      E complimenti per la velocità :) Ho pubblicato solo da pochi minuti!

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    2. Ah ma allora intendi proprio l'anilina, cioè l'amminobenzene!

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    3. Non so, Marco, ma ho provato ora a digitare "anilina colorante" su google e ho visto che compaiono anche le bustine tipo quelle che compravo io.

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    4. Non so se sono più sconvolta dall'idea di Ivano in tunica indiana psichedelica o dal Lazzara-precisissimo (io ho già Michele CapoBlog Pignolo eh!) XD

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    5. Non erano proprio tuniche, Glò... erano semplici camice indiane ricamate che vendevano in un negozio del centro di Firenze all'epoca molto famoso.
      Marco qui è nel suo campo, è chimico di professione ^^

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  2. Wow! Una stanza segreta!!!
    Un luogo privatissimo dove esserre se stessi fino in fondo alla faccia delle convenzioni che ti vogliono in una maniera diversa.
    Che poi, quesa stanza, se metaforica può essere una musica particolare che a te risveglia emozioni, un libro che in publico non leggeresti mai, un notes su cui scrivere senza sentirsi chiedere che stai facendo?
    C'è chi ha nel cuore questa stanza particolare. Il papà di Luisa più fortunato, ce l'aveva reale.
    Un briciolo di invidia lo sento!

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    1. Sai, Patricia, che questa stanza segreta è realmente esistita, quasi uguale a come la descrivo? Era un rifugio che si era creato un mio amico, dove lui si ritirava ad ascoltare musica e leggere vecchi albi di Topolino.
      Ho sempre sognato anch'io di crearmene una, ma non ci sono ancora riuscito :(

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    2. Pure io l'ho sempre sognata ma....
      prima dividevo la cammera con la nonna, poi mota lei la mia camera era il salotto... poi mi sono sposata e un angolino tutto tutto mio.... utopia!

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  3. Volevo dirti che non mi è stato permesso lasciare un commento a pag. 78, non so come mai. Come seconda cosa mi piace leggere più puntate in contemporanea, un po' come vedere più puntate di una serie tv in streaming.

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    1. Quella a cui ti riferisci era la pag. 77. La 78 è questa.
      Stranamente tra le opzioni era spuntato "non consentire nuovi commenti". Ora comunque ho tolto la spunta e il post è tornato commentabile ^_^

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    2. Dimenticavo... Benvenuta nell'Olimpo! Anche se in tal caso si dovrebbe fore parlare de "I magnifici dodici" ^_^

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