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Gli Occhi di Modì, pronto e quasi servito

 


Con il presente post annuncio, a tutti coloro che, da vicino o da lontano, ancora si aggirano da queste parti, e dopo una lunghissima (più del previsto) pausa del mio ex blog, di aver portato a termine, pochi giorni fa, dopo un totale di due stesure e nove revisioni, il mio secondo romanzo, Gli occhi di Modì. Il computo finale si aggira stavolta, tutto incluso, intorno alle 370 o 335 cartelle (a seconda che si scelga di conteggiare 1.800 o 2.000 caratteri per cartella), che si traducono, applicando la stessa formattazione dellEstate dei Fiori Artici in poco più di 500 pagine di stampa.

Credo di aver già raccontato almeno una volta come Gli occhi di Modì, nonostante solo ora si avvicini alla pubblicazione, abbia in realtà un’origine abbastanza antica nella sua prima stesura, di poco successiva alla prima stesura dell’Estate dei Fiori Artici. Iniziata e completata in Svezia nell'arco di circa tre mesi, risale alla ormai lontana primavera del 2011, ed è questo uno dei motivi per cui si è poi resa necessaria una seconda stesura. Un altro motivo è che la prima stesura si interrompeva un po’ di pagine prima del finale, arrivando a coprire la storia soltanto fino all'ultima settimana di ottobre del 1979.

Per spiegarmi meglio, la vicenda narrata nell’Estate dei fiori Artici si svolge nell'arco di un mese, dal 27 luglio al 26 agosto 1979, quella degli Occhi di Modì nell'arco di quattro mesi, dal 26 agosto al 26 dicembre 1979. La causa dell’interruzione prematura è da addebitarsi al mio ritorno in Italia dalla Svezia, nel giugno 2011, che aveva portato non poco sconvolgimento nella mia vita.

Ho poi trascurato quasi completamente Gli occhi di Modì per tutto il tempo necessario a revisionare e infine pubblicare, nell'autunno del 2020, L’Estate dei Fiori Artici. Un'eccezione sono il paio di capitoli che ho pubblicato, in revisione provvisoria, come anteprime in questo blog e in appendice alla stessa Estate dei Fiori artici.

E così è stato anche per l'intero biennio 2021-2022, nel corso del quale ho messo a riposo l'attività scrittoria per lasciare spazio ad altre attività per me largamente prioritarie.

Solo dal febbraio 2023, e fino al giugno successivo, mi sono finalmente dedicato alla seconda stesura degli Occhi di Modì, che oltre a una rielaborazione generale della precedente, ha portato anche al suo completamento, con la narrazione degli eventi mancanti dei mesi di novembre e dicembre: un’aggiunta sì impegnativa ma non troppo, perché, come si può vedere scorrendo l’indice del volume (anche solo in questa vecchia modalità provvisoria: Indice/I e Indice/II), la gran parte del libro è occupata dai mesi di settembre e ottobre.

Intanto, nella gran quantità di tempo trascorsa dal 2011 a oggi - lo dico solo come una parentesi curiosa - ha anche avuto tutto l'agio di vedere le stampe un romanzo sull’arte intitolato Gli occhi di Monna Lisa. Non ho ovviamente motivo di pensare di avere ispirato io l’autore, che è, tra le altre cose, di nazionalità francese, ma la cronologia degli eventi dimostra al di là di ogni dubbio che non è avvenuto neppure il contrario.

Prossimi step lavorativi di questo progetto saranno, nell’ordine: 1) impaginazione del libro; 2) compilazione della sinossi; 3) realizzazione della copertina; 4) strategia di marketing, da me quasi del tutto ignorata per L’Estate dei Fiori Artici. E ho pure in programma una riedizione proprio di questo mio primo romanzo, con lo scopo principale di riportare il testo a come era in origine, prima delle variazioni a cui sono stato costretto per ragioni di copyright.

Come ho infatti spiegato a suo tempo, l’alternativa datami da Amazon al momento della pubblicazione, era tra richiedere ai vari editori il permesso scritto di poter pubblicare le parti citate dei loro libri o sostituire le citazioni con mie parafrasi delle stesse. Per ragioni di fretta, ho scelto la seconda strada, ma con l’effetto collaterale di non essere mai stato contento del risultato.

Ovvio che se dovessi realizzare questa nuova edizione, provvederò a sostituire a mie spese la prima (nello stesso formato in loro possesso, e-book o cartaceo) a tutti coloro che l’hanno acquistata e che mi contatteranno all’uopo.

Intanto, grazie per l’attenzione.

P.S. Da questo momento in avanti, farò il possibile per tenervi aggiornato, in tempo reale o quasi sugli sviluppi del lavoro, fase per fase.

P.P.S. Il banner che ho creato per l'intestazione del post riunisce insieme alcuni dei pesi massimi della musica, jazz soprattutto, citati negli Occhi di Modì. Se volete, potete giocare a provare a identificarli.

Commenti

  1. Mi fa piacere sapere che la pausa dal blog ti sta giovando tanto (ma non avevo dubbi). Questo blog è e sempre sarà nel nostro blogroll, perché senza di te la blogosfera, così come l'ho conosciuta, non sarebbe stata la stessa. Sarò felice di leggere la tua nuova fatica non appena sarà disponibile.

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    1. Wow, che piacere tornare a rileggerti, Simona! A quanto pare, ho fatto bene a tenere aperto lo spazio commenti. Salutami tanto Obs. Sai che ogni tanto ripenso a quando vi ho incontrati qua da me e a quanto mi piacerebbe si ripetesse la cosa, anche se so bene che sono opportunità rarissime?
      Grazie per le belle, anzi bellissime parole e per conservarmi nel vostro blogroll. Piacerebbe anche a me poter tornare a seguire il vostro blog (che non ho mai nascosto essere il mio preferito tra quelli che ho frequentato), ma ho paura del possibile innestarsi di un percorso a catena che mi riporti in corsa, ed è qualcosa che per ora non posso assolutamente permettermi. In futuro, chissà.
      Grazie mille davvero e a presto!

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    2. Anche noi ogni tanto ripensiamo a quando ci siamo incontrati e a quanto sarebbe bello rifarlo, se solo potessimo viaggiare un po' di più: è stato un piacere conoscere il blogger ma ancor di più l'uomo dietro la tastiera; in quel momento storico deprimente ci ha fatti sentire meno soli (sai bene a cosa mi riferisco). Per il resto, la blogosfera che fu non esiste più, perché molti blogger "storici" non sono più attivi (per varie ragioni) ma anche perché, personalmente, di quelli rimasti ce ne sono pochi che ho ancora voglia di seguire, dopo i recenti trascorsi (anche in questo caso, a buon intenditor poche parole). Noi ci siamo ancora e bene o male la programmazione è regolare, ma abbiamo diminuito la quantità di post e, probabilmente, anche la qualità e non so quanta gente ci legga ancora, ma va bene così. Fai bene a non farti più coinvolgere da tutto questo se senti che al momento hai altre priorità. Ti auguro tanta fortuna per tutto.

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    3. Dopo una ricerca lampo ho visto che Ariano e Lucius Etruscus pubblicano ancora. Oltre a me è sparito, da più di un anno, solo Nick, tra gli altri blogger a cui cui ero più affezionato.
      Tra l'altro ho visto che anche voi avete pubblicato un articolo sul vecchio Dario. Domani sul treno forse riesco a leggerlo.
      Grazie ancora, Simona, e tanta buona fortuna per tutto anche a voi. A presto!

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