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Tutto inizia da Z, o da C




Per me tutto è iniziato da C. Da Christina Ricci. Non avevo minimamente indagato in anticipo sulla natura della prima, e per ora unica, stagione di Z: The Beginning of Everything, e se ho deciso di vedere i dieci episodi che la compongono è stato solo per la presenza dell'attrice tra i protagonisti. E neanche sapevo, prima di iniziare la visione, che il ruolo di Christina è quello principale della serie.
La misteriosa lettera Z del titolo, e questo lo si scopre fin dalle scene iniziali dell'episodio pilota, sta infatti per Zelda, che è il nome della figura femminile, interpretata da Christina Ricci, al centro della vicenda. Le stesse scene lasciano poi intendere che ci aspetta la storia di una giovane donna dai comportamenti anticonvenzionali, e che, a giudicare dall'acconciatura dei suoi capelli e dal costume da bagno che indossa, i tempi chiamati in causa sono gli anni '20 del Novecento, o i loro immediati dintorni. Non so ancora se si tratti di una storia vera o dell'adattamento di un'opera letteraria, ma ecco che una citazione, che affiora su schermo a un minuto e mezzo dall'inizio, mi fa propendere per la seconda ipotesi. E' a firma Francis Scott Fitzgerald, e recita: I love her and it is the beginning of everything.




Naturalmente tutta la mia confusione o non sarebbe esistita o si sarebbe risolta in un istante se io avessi saputo, dello scrittore americano, qualcosa di più dei nomi dei suoi titoli più famosi, Il grande Gatsby o Tenera è la notte. Oppure se avessi visto il film di Woody Allen, Midnight in Paris. O, ancora, se avessi letto il libro di Pietro Citati - un autore di cui ho in effetti affrontato varie opere - La morte della farfalla. Ma niente di tutto questo è mai accaduto e io mi sono trovato ad affrontare la visione di Z: The Beginning of Everything senza sapere che narra la storia d'amore, intensissima e fuori dagli schemi, di una coppia allo stesso tempo solida e fragilissima, unita dalla comune passione per l'arte e per la vita vissuta sopra le righe, oltre che dal riconoscersi e interfacciarsi dei loro tragici destini. Quello di Francis Scott Fitzgerald si compirà all'età di quarantaquattro anni, nel 1940, quando morirà colpito da un attacco di cuore, minato nel fisico dagli eccessi alcolici del passato e da estenuanti sessioni di scrittura, e nella psiche dalle disillusioni della vita. Quello di Zelda Sayre Fitzgerald si compie invece nel 1948, all'età di quarantasette anni, nel corso dell'incendio dell'ultima della serie di case di cura in cui si era trovata sballottata, a causa di una diagnosi di schizofrenia, nei suoi ultimi vent'anni di vita. Icona femminista, perché pioniera dell'emancipazione femminile e combattente per i diritti delle donne, la stessa Zelda Sayre, oltre ad aver coltivato a lungo il sogno di diventare una grande ballerina, era stata scrittrice fino all'ultimo, sebbene sempre adombrata dalla figura gigantesca del marito e talvolta da lui sminuita nei suoi sforzi. Tra le altre cose, nel finale della sua vita, si dedicò alla revisione del quinto e ultimo romanzo di Scott Fitzgerald, Gli ultimi fuochi (The Last Tycoon), rimasto incompiuto.



Realtà e finzione a confronto. Dall'alto in basso e da sinistra a destra:
Zelda Sayre Fitzgerald, Francis Scott Fitzgerald, David Hoflin, Christina Ricci


Z: The Beginning of Everything, è una serie televisiva diffusa su Amazon Prime Video dal febbraio 2017, dopo l'episodio pilota trasmesso nel 2015.  E' basata sul romanzo biografico Z: A Novel of Zelda Fitzgerald di Therese Anne Fowler (che nei titoli di coda figura anche come produttrice della serie) e pare che Christina Ricci, che oltre che quello di attrice protagonista riveste a sua volta un ruolo di produttore esecutivo, abbia fortemente voluto la sua realizzazione. E questo basta probabilmente a spiegare perché proprio lei nel ruolo di Zelda e non altre attrici forse più indicate a rivestirlo.
I dieci episodi della prima stagione, tutti di durata inferiore a mezz'ora, coprono circa due anni della vita dei due protagonisti, dal momento del loro incontro nel 1918 fino alla soglia del loro primo viaggio in Europa nel 1920.
Durante le ultime fasi della prima guerra mondiale, il sottotenente Francis Scott Fitzgerald è di passaggio a Montgomery, nell'Alabama, in attesa di raggiungere Long Island e imbarcarsi per l'Europa (cosa che poi non avverrà, perché la guerra finirà prima). In occasione di un ballo al Country Club di Montgomery incontra la bella del paese, Zelda. I due si piacciono subito, ma la ragazza, che bada anche al sodo, accetterà di sposare lo scrittore solo nel 1920, a New York, dopo che sarà riuscito a farsi pubblicare il suo primo romanzo, Di qua dal Paradiso (This Side of Paradise). Nel frattempo, fra questi due eventi, assistiamo al tentativo di Francis Scott Fitzgerald di piazzare, senza successo, all'editore Scribner il romanzo The Romantic Egotist, prima versione di This Side of Paradise, alla conseguente depressione affogata nell'alcol, e infine alla riscrittura, durante tre mesi di isolamento a St. Paul, nel Minnesota, paese di origine dello scrittore, e alla successiva accettazione dell'opera da parte dello stesso editore.


La lettera di rifiuto per The Romantic Egotist,
prima versione di This Side of Paradise.


Dopo il matrimonio, Scott e Zelda trascorrono la loro luna di miele al Biltmore Hotel di New York, da dove sono però presto espulsi per ubriachezza molesta. Alla ricerca di un po' di quiete, ambita soprattutto da Fitzgerald per la stesura del suo secondo romanzo, trascorrono l'estate in una casa Westport nel Connecticut. Ma il richiamo di New York è troppo forte e a ottobre vi ritornano. Affittano un appartamento e danno di nuovo scandalo. La serie si conclude con un nuovo soggiorno a Montgomery, dove Zelda si confronta con il suo passato, ma solo per scoprire che se la vita che si era lasciata alle spalle appena un anno prima è rimasta più o meno la stessa, lei è ormai, al contrario, irrimediabilmente cambiata.
Fin qui, a grandi linee, la prima stagione. Ma mi sono nel frattempo un poco documentato sulla vita dei due, e l'impressione che ne ho tratto è che, da eventuali future altre stagioni, potrebbe uscire fuori qualcosa di molto succoso. Non ci resta che sperare. E stavolta potrei anche far cominciare tutto da Z.




Commenti

  1. Tenera è la notte è uno tra i miei romanzi più preferiti, ovvero sta un gradino più su, con pochi altri titoli. Cercherò di recuperare la serie :O
    Forse il tono del romanzo è un po' più cupo rispetto a quanto hai scritto, in quanto a stile è favoloso.

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    1. La discesa agli inferi è stata, a quel che ho capito, progressiva e fatta di alti e bassi. I due anni considerati in questa prima stagione devono esser stati tra i più lievi del loro lungo rapporto.
      Spero che ci sia un seguito, anche se per ora non l'ho visto annunciato. Forse ad Amazon devono prima valutare il riscontro del pubblico.
      Grazie Glò. A presto :-)

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  2. Tenera è la notte lo lessi da giovane subito dopo a Belli e dannati, il Grande Gatsby, Racconti dell'età del Jazz e altri. Pur non avendo letto l'autobiografia di Zelda abbiamo tutti imparato a conoscerla e riconoscerla nelle mille caratterizzazioni che Fitzegarld ci propone. Personaggio incredibile, una compagna di vita totalizzante, meravigliosa, complice, folle. Un rapporto quasi distruttivo. Ammetto, quasi con vergogna, di aver visitato per la prima volta, sempre intorno ai vent'anni, molti luoghi della costa Azzurra proprio per il desiderio di respirare alcune atmosfere lette. Ovviamente senza successo.
    Credo che mi scaricherò questa serie. Sperando di non rimanere deluso. Sono curioso.

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    1. Immagino che le cose in Costa Azzurra fossero cambiate di molto in mezzo secolo. Forse ti andrà meglio con questa serie, visto che la ricostruzione del periodo è molto accurata. Almeno io mi sono sentito subito proiettato nell'epoca.
      Grazie e buona visione, Massimiliano!

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  3. Mi hai venduto questa serie sulle parole "Christina" e "Ricci". Grazie, rischiavo di perdermela. Cheers!

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    1. Due parole, tra l'altro, senza nessun rapporto tra loro :D
      Grazie a te Cassidy e buona visione :-)

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  4. Ah sì? C'è davvero Christina Ricci? allora me la segno e prossimamente la vedrò ;)

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    1. Vedo che siamo in tanti ad apprezzare le doti di Christina ;-)
      Grazie Pietro e buona visione anche a te!

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  5. Deve essere interessante come serie. I libri che hai citato li ho letti quasi tutti, quindi credo mi piacerà. Da come la descrivi, lo stile pare favoloso come ha detto Glò!
    Grazie della segnalazione.
    Ciao
    Marina

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    1. E' un modo per conoscere la vita di Fitzgerald e Zelda alternativo alla lettura delle biografie. In più ci si gode una bella ricostruzione delle atmosfere e dei luoghi degli anni ruggenti.
      Grazie a te e buona settimana, Marina :-)

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  6. Mai sentita di questa serie.
    Comunque avevo sentito che Fitzgerald per avere di che vivere negli ultimi anni della sua vita scriveva sotto pseudonimo romanzacci di dubbio gusto. Era poi vero?

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    1. Neanche io sapevo dell'episodio pilota del 2015 e l'ho scoperta solo ora con la messa online dei successivi nove episodi.
      Quel che ho trovato scritto io è che negli ultimi anni aveva perso l'ispirazione e, pieno di debiti, aveva tentato la strada di Hollywood e delle sceneggiature, ma con pessimi risultati.
      Grazie Marco e a presto :-)

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  7. Guardavo la foto in bianco e nero all'inizio del tuo post e mi chiedevo: "Non sapevo ci fosse un'altra attrice di nome Christina Ricci". Ma alla fine devo arrendermi: è davvero QUELLA Christina! E' davvero irriconoscibile ed affascinante: dai tempi di "Sirene" e "Addams Family" non ha fatto che migliorare.
    Amazon è una fenomenale concorrente di Netflix, sta tirando fuori prodotti eccezionali: la sua "Hand of God" m'ha tenuto col fiato sospeso per tutte e 10 le puntate, una serie thriller come non ne fanno più le altre case blasonate. Ho grande fiducia in Mamma Amazon ^_^

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    1. Buono a sapersi. Spero che mamma Amazon sia anche abbastanza affidabile da far proseguire la serie con altre stagioni.
      Il fascino di Christina è andato crescendo, anche se in questa serie il suo fisico comincia a mostrare i primi segni di cedimento da trentacinquenne e oltre ^^
      Grazie Lucius. Alla prossima!

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  8. Se t'interessa la figura della moglie di Fitzgerald, la sua figura compare come personaggio nel fumetto in due parti "Gatti neri, cani bianchi" di Vanna Vinci. La protagonista, una ragazza italiana che vive a Parigi incontra delle presenza immaginarie durante il suo soggiorno, tra questi c'è anche Zelda.

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    1. Grazie Nick della info. Non so se approfondirò il personaggio oltre questa serie, ma nel caso mi butterei prima di tutto su "La morte della farfalla" di Pietro Citati, un autore che mi ha sempre coinvolto con le sue biografie dei grandi della letteratura.

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  9. Come prima cosa volevo chiederti come stai. Spero vada meglio!

    Come seconda cosa passo a commentare il post. La figura femminile di grandissimo talento, ma purtroppo adombrata dal marito alla ribalta, si ripete spesso in letteratura e non solo. Mi vengono in mente anche Thomas Stearn Eliott e la moglie Vivienne Haigh-Wood, su di loro avevano fatto anche un film molti anni fa. O anche Sylvia Plath e il marito Howard Hughes. Comunque la serie mi sembra interessante! Io però ho fatto l'abbonamento a Netflix, attualmente sto vedendo The Crown.

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    1. Grazie Cristina. Sì, va meglio, anche se ho ancora discreti problemi di concentrazione. Mi sa che ancora per alcuni giorni, spero pochi, dovrò limitarmi a determinate categorie di post evitando le più creative.

      La storia tra Hughes e Plath mi ha interessato molto in passato e nell'elenco dei miei libri di formazione ho messo sia il bellissimo "La campana di vetro" di Sylvia che le struggenti "Lettere di compleanno" di Ted. Sono all'oscuro invece sulle vicende di T.S.Eliott e consorte, come lo ero fino a pochi giorni fa su quelle di Fitzgerald e Zelda.

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    2. In effetti il marito di Sylvia si chiamava Ted Hughes. Me ne sono resa conto molto dopo aver pubblicato il commento, ma ormai ero sull'autobus! ;-) Howard invece era l'imprenditore, regista, aviatore e produttore cinematografico statunitense dalla cui vita era stato ricavato il film con Di Caprio.

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    3. Avevo capito che ti eri imbrogliata tra i due nomi. No problem ;-)

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  10. Certo che Christina Ricci si è trasformata non poco da quel ruolo di Mercoledì di tanti anni fa. Ha nello sguardo qualcosa di misterioso. Perfetta per il ruolo che descrivi.

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    1. Come ho scritto sopra, l'ho preferita in altri film, anche se non necessariamente quelli di Tim Burton. Per fortuna la storia narrata in questa serie è già più che interessante di per sé...
      Grazie Luz!

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